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Vicenza (Italia)9 juin 2013
Vicenza Jazz, 10 al 12 maggio 2013
Jazz Hot n°664, été 2013

Zooid/Henry Threadgill©Marina Mozzato by courtesy of Vicenza Jazz




Per la XVIII edizione di New Conversations, dal 10 al 18 maggio, Vicenza Jazz ha proposto - con il fantasioso titolo Nel fuoco dei mari dell’Ovest. West Coast and the Spanish Tinge – una vasta gamma di espressioni della contemporaneità, sfruttando come sempre spazi e strutture del centro storico. Le prime tre giornate ne hanno fornito una credibile testimonianza.
Per quanto riguarda i concerti al Teatro Olimpico, il gruppo Zooid di Henry Threadgill rappresenta una delle punte di diamante dell’avanguardia afroamericana. Threadgill allestisce architetture intricate, in perfetto equilibrio tra scrittura e improvvisazione, fondate su una concezione del tempo fluttuante e su dinamiche rigorosissime.
Ogni singolo strumentista concorre a una tessitura fitta e palpitante, spesso sviluppando metri diversi. Le costruzioni poliritmiche, dense e leggere al tempo stesso, vengono elaborate dalle sottigliezze del batterista Elliot Kavee, dal’instancabile tuba di José Davila e dal pizzicato ondivago del violoncellista Christopher Hoffman. Il chitarrista Liberty Ellman esplora con interventi pregnanti una materia armonica che poggia su un tessuto politonale.
Con i loro concisi commenti, il sax contralto e i flauti del leader costituiscono una sorta di estensione vocale che veicola idealmente l’eredità dell’AACM di Chicago.

Gary Burton Quartet©Marina Mozzato by courtesy of Vicenza JazzIl quartetto di Gary Burton consolida una dimensione fatta di melodie lucenti e ingegnose concatenazioni armoniche. Il repertorio consta di brani scritti da tutti i membri e dalla sapiente, mai scontata, rilettura di «Afro Blue», «I Hear A Rhapsody» e «My Funny Valentine». Il chitarrista Julian Lage ha maturato uno stile basato su sagaci armonizzazioni e fraseggi appuntiti riconducibili a Wes Montgomery. Scott Colley e Antonio Sanchez formano una delle coppie ritmiche più affiatate in circolazione. Il contrabbassista elabora trame avvolgenti e linee melodiche ficcanti con cavata penetrante e suono maestoso. Il batterista predispone un fitto tappeto poliritmico che genera un terreno fertile per gli spunti dei solisti e soprattutto per la concezione «pianistica» del vibrafonista.
Non c’è invece un progetto alla base del trio Bob Mintzer-John Abercrombie-Miroslav Vitous, che si affidano piuttosto al mestiere, andando perfino a ripescare «My One And Only Love» e «Stella by Starlight». A parte alcuni pregevoli momenti, l’interplay è approssimativo, quando non inesistente. Mintzer viaggia sui binari di un tenorismo di maniera, alla Dexter Gordon; Abercrombie offre rari sprazzi delle sue raffinatezze armoniche e melodiche; Vitous dispensa il potente pizzicato con parsimonia e con fin troppa generosità, per contro, arcate stridenti che sbilanciano lo spettro dinamico.
Lo spazio del Bar Borsa, sotto la Basilica Palladiana, ha ospitato molte proposte di giovani italiani emergenti: i trii dei pianisti Enrico Zanisi e Alessandro Lanzoni, il quintetto del batterista Alessandro Paternesi, l’orchestra del batterista Tommaso Cappellato. Musicisti prodighi di idee, che stanno lentamente forgiando una loro identità. Peculiare la cifra del trio svizzero I Rusconi, aperti alle contaminazioni con l’elettronica e l’indie rock.
Sulla scia della Brass Fantasy di Lester Bowie, nel cortile di Palazzo Trissino il Lester Brass Project del trombettista Gianluca Carollo ha riprocessato un ampio ventaglio di fonti. Per il Corso Palladio i Funk Off del sassofonista Dario Cecchini hanno ribadito la vocazione di moderna marching band dedita a un funk esplosivo.
Infine, l’evento gratuito in Piazza dei Signori ha visto protagonisti gli Earth Wind & Fire Experience del chitarrista Al McKay. Formazione formidabile, che del gruppo originario non ripropone solo il repertorio, ma anche l’infallibile precisione ritmica, la ricchezza degli arrangiamenti, i matematici incastri della sezione fiati e le suggestive armonie vocali. Un’occasione per attrarre l’attenzione di una fascia di pubblico più ampia sul ruolo di Vicenza Jazz nell’attuale e critico contesto socio-culturale.
Enzo Boddi
fotos©Marina Mozzato by courtesy of Vicenza Jazz